lunedì 25 luglio 2011

Le storie delle vittime norvegesi


Le storie delle decine di giovani uccisi sull'isola di Utoya da Anders Behring Breivik, rendono, se possibile, il massacro ancora più drammatico. Al raduno c'era il futuro della Norvegia: l'infermiera che passava le sue ferie al servizio del partito, l'aspirante giornalista che scriveva il giornale del raduno e la giovane eritrea dagli ideali saldi. Sull'isola anche i due figli del premier Stoltenberg, sopravvissuti per miracolo al massacro.


L'ultimo sms della giovane dispersa: "Sono nascosta"Di lei non si sa più nulla. I sommozzatori la cercano in fondo al lago, ma per il momento del suo corpo non c'è traccia. Victoria Stenberg, 19 anni, ha scritto gli ultimi due messaggi alla sua famiglia. "Diceva che era in corso una sparatoria furibonda", racconta il padre. "Poi, ci aveva raccomandato di non chiamarla: il trillo del cellulare avrebbe potuto svelare il suo nascondiglio".

Tore, l'aspirante giornalista contro il razzismo
A Utoya Tore Ekeland si occupava del giornalino del raduno. Lui, l'aspirante giornalista 21enne, era sull'isola con tanti amici che ora ricordano le sue parole. "Tocca a noi tentare di rendere migliore il mondo contro ogni movimento ultranazionalista e razzista".
Al meeting i figli del premier norvegese
Il premier norvegese Jens Stoltenberg è apparso scioccato per la carneficina sia come capo di Stato che come padre. Anche i suoi due figli, Axel e Catharina, infatti, erano al raduno dei giovani laburisti nel Tyrifjorden, dove lui stesso avrebbe dovuto essere l'ospite d'onore per un saluto. I due sono usciti illesi dal massacro. Stoltenberg era già stato diverse volte all'evento sull'isola.

L'infermiera che passava le vacanze al convegno

Hanne Kristin Fridtun era un'infermiera, "una ragazza eccezionale, seria e studiosa". Ogni anno dedicava le sue ferie estive al partito e la sua presenza al convegno dei giovani socialdemocratici era scontato. Con lei, a soli vent'anni nota dirigente del movimento, doveva esserci un'amica, che aveva dovuto rinunciare all'ultimo per motivi di lavoro. "Era interessata a risolvere i problemi della società moderna", ricorda.

Jamil, la giovane eritrea dai forti ideali"Uccidendo lei sono stati colpiti i simboli più evidenti della democrazia norvegese". Sua madre ricorda così Jamil Rafal Yasin, la giovane eritrea uccisa da Breivik. Il suo credo era l'integrazione e negli anni all'interno del partito aveva sempre promosso tutte le iniziative contro il razzismo e l'emarginazione.

Ucciso anche il fratellastro della moglie del principe ereditario

Il poliziotto che era in servizio di guardia sull'isoletta di Utoya e che è stato ucciso per primo da Anders Behring Breivik era il fratellastro di Mette Marit, moglie del principe ereditario norvegese Hakon. Lo rivela la televisione pubblica norvegese Nrk. Il poliziotto si chiamava Trond Berntsen, aveva 51 anni, ed era il figlio del secondo marito della madre della principessa.

fonte: tgcom

2 commenti:

  1. I have no idea, I don't even know If I'm reading this right lol. Because I don't really trust google translate.

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  2. lol, however thank you :D
    in this article there are a lot of stories made by the victims (for example, in the first a girl sent a sms to her parents where she said Anders was killing ppl) of Anders.

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